E l’eco rispose – K. Hosseini recensione

E l’eco rispose è un ormai famosissimo romanzo scritto dal celebre autore di origine afgana Khaled Hosseini. Tradotto in italiano per la prima volta nel 2013 da Isabella Vaj, è il terzo romanzo dello scrittore dopo Il cacciatore di aquiloni e Mille splendidi soli. Ambientato in gran parte a Kabul, città natia dello scrittore dove passa la sua infanzia, ci fa viaggiare in giro per il mondo portandoci anche in luoghi affascinanti come Parigi, San Francisco e Grecia. Una coinvolgente storia che ci sommerge di emozioni forti e spesso dolorose e che ci racconta le vicende attraverso lo sguardo di diversi personaggi con cui la vita dei protagonisti in qualche modo si intreccia.

Copertina Libro “E l’eco rispose” K. Hosseini

Trama 

Sabur parte per un viaggio verso Kabul con i suoi due figli, Pari e Abdullah.

Dal viaggio tornerà a casa senza la sua bambina di soli tre anni, venduta alla ricca famiglia Wahdati in cambio di un consistente aiuto economico. Nonostante i soli dieci anni di età, Abdullah viene colpito profondamente dall’allontanamento della sorellina con cui ha un rapporto viscerale. Mentre la bambina grazie ai suoi pochi anni dimentica gli accaduti che caratterizzano la sua infanzia, il fratello vive lacerato dal pensiero di non poter rivedere mai più la sua dolce Pari. La storia viene raccontata frammento per frammento da diversi personaggi che in un modo o nell’altro si collegano alla vita dei protagonisti e raccontano un pezzo di loro stessi e delle loro vicende di vita.

Cosa ne penso

Ho deciso di leggere questo libro dopo aver conosciuto Hosseini tra le pagine di Mille Splendidi Soli. Non voglio svelare dettagli sulla storia, più di quanto abbia già detto nella trama, voglio solo dire che tutto ciò che dirò è forse riduttivo e non rende giustizia alla coinvolgente storia che questo libro ci racconta. Un romanzo che ci mostra come la scelta di un solo uomo riesce a cambiare gli avvenimenti nei decenni successivi creando una sorta di effetto domino anche nella vita di persone estranee alla vicenda. La storia viene, appunto, raccontata da personaggi di diverse generazioni e tramite i loro racconti riusciamo ad immedesimarci nel personaggio ed a vivere le medesime emozioni. Rilevanti sono le tematiche che vengono toccate nei diversi capitoli tra cui: povertà, disabilità, solitudine, malattia, ricerca delle proprie radici, differenze sociali e luoghi comuni che di conseguenza ci danno molti spunti di riflessione. La trama è incentrata su emozioni e sensazioni e ci mostra i diversi tragitti che i sentimenti possono percorrere quando si prova affetto per qualcuno, anche per vie insolite o che spesso non ci aspettiamo,camuffati in azioni e comportamenti poco consoni.

Ad invadere la vita di ognuno dei personaggi sono spesso emozioni spiacevoli e dolorose che non lasciano spazio alla speranza. Proprio per questo il libro si intitola “E l’eco rispose”, una voce, un qualcosa che ad un certo punto arriva nella vita dei personaggi come un’eco di risposta alla sofferenza vissuta, lenisce il dolore e fornisce una piccola via d’uscita che ci da un impercettibile senso di potercela fare. 

Lettura piacevole e coinvolgente 🙂

E voi che ne pensate?

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Un abbraccio

11 Risposte a “E l’eco rispose – K. Hosseini recensione”

  1. Quando lessi i primi due libri di Hosseini capì subito di essere di fronte ad una persona capace di cogliere e di rappresentare sotto forma di parola i tormenti interiori dei suoi personaggi. Sono curiosa di leggere la storia dei protagonisti del terzo libro di Hosseini e di immergermi nelle loro anime.
    Maria Domenica

  2. Sicuramente un libro che parla al cuore, non conoscevo l’autore ma avevo già sentito parlare degli altri due libri, non è un genere che leggerei ma non nego di essere incuriosita, in questo periodo servono più titoli possibili per invogliare le persone a leggere, la lettura crea indipendenza, ho apprezzato molto questa recensione davvero ben fatta.

  3. Avevo visto questo libro solamente in libreria però non mi aveva attirato più di tanto dalla copertina. Grazie alla tua recensione mi sono fatta una idea più chiara su questo libro

  4. “Il cacciatore di aquiloni” lo avevo letto, ma già il secondo romanzo no. Ero rimasta molto colpita dal suo modo di scrivere. Devo recuperare i due romanzi mancanti, tra cui questo, che mi sembra più di forte impatto emotivo. Ottimi consigli di lettura.

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