Fate: The Winx Saga e le differenze con il cartone animato

La tanto attesa saga delle Winx arriva sulla piattaforma web di Netflix il 22 gennaio di questo nuovo anno, con la sua prima stagione di sei episodi. La serie ci perviene appunto con il nome Fate – The Winx Saga e nasce come una sorta di rifacimento del famoso cartone animato Winx Club arrivato in Tv nel 2004. Il pubblico di bambine/i che all’epoca seguiva il cartone è ormai adulto e si aspetta delle Winx più mature e realistiche e questa differenza pone le prime distanze tra la serie e il cartone animato, ma non è solo questo a tracciare  una netta contrapposizione tra le due opere. Ve ne parlo meglio nei paragrafi sotto.

Trama

Bloom, all’oscuro dei suoi genitori, si reca ad Alfea, scuola per fate, dove è pronta ad imparare a controllare i suoi poteri magici scatenati da fortissime emozioni. Qui fa la conoscenza di quattro ragazze: Stella, Musa, Terra ed Aisha sue compagne di stanza con cui affronterà molte avventure. Grazie a loro riuscirà a scoprire dei segreti che la riguardano in prima persona e darà risposta a domande che da sempre la tormentano.

Le winx sono rimaste le stesse?

I piccoli telespettatori che hanno seguito all’epoca il cartone animato sono stati i primi sostenitori della saga, che crescendo si aspettano appunto di vedere delle Winx cresciute (come loro stessi d’altronde) più mature di quelle dei cartoni e con problematiche più realistiche e che si associano molto di più ai giorni d’oggi. Credo sia proprio questo lo scopo del team che ha lavorato in questo progetto cercando di trasformare le fatine per bambini in delle fate ormai cresciute, portare le Winx ad un pubblico adulto e quindi creare delle situazioni-tipo più coerenti per i giovani-adulti di oggi. Tutto ciò avviene nella serie in quanto le giovani fate si trovano ad affrontare vicende amorose, conflitti con i genitori, crisi esistenziali e tutte quelle problematiche che appartengono ai giovani-adulti di questi anni. Tuttavia l’amplificazione dei problemi, delle tematiche inserite, lo stravolgimento delle scene  modifica tantissimo la storia originale così tanto da portare con sé nella serie quasi solo i nomi dei personaggi e dei luoghi. Questo schema di rifacimento ricorda molto Le terrificanti avventure di Sabrina che allo stesso modo dal cartone originale Sabrina vita da strega prende ben poco o almeno il contesto di base, creando un mondo magico tutto nuovo, ma più realistico in cui vige la magia.

Ci sono delle differenze tra cartone animato e serie?

Come appena detto nel paragrafo precedente, dal cartone animato arriva ben poco, la serie è completamente nuova e stravolta. Le discordanze che emergono a colpo d’occhio riguardano l’assenza di Tecna, immotivatamente esclusa dalla winx, la presenza di Terra – personaggio completamente nuovo – cugina di Flora (una Winx nel cartone animato originale), l’assenza di Kiko coniglietto di Bloom, l’assenza delle Trix antagoniste per eccellenza del cartone e il cambiamento del potere di Musa che da fata della musica diventa fata della mente. Cambiano anche i momenti simbolici del cartone come il primo incontro tra Bloom e Stella nel bosco, che nella serie non avviene in quanto Bloom arriva a Solaria grazie alla preside di Alfea. Nonostante tutte queste differenze e nonostante la parola winx non viene quasi mai nominata, la serie continua ad una avere un non-so-che di davvero piacevole.

Cosa non mi è piaciuto più di tutto?

La giovane Boom in entrambi le opere una ragazza determinata e vogliosa di scoprire il suo vero essere, ma nella serie si rivela una egoista di prima categoria in quanto è pronta a sacrificare tutto e tutti per scoprire la verità. Indisponente con chi la aiuta e le sta vicino e inspiegabilmente attratta dai personaggi antagonisti. Molte delle sue azioni sono contro ogni logica. Un personaggio quindi che non ho amato particolarmente, a differenza del personaggio di Terra (che ho molto amato): chiacchierona, coraggiosa, cazzuta, altruista, amante della natura, ascolta e si prende cura degli altri, sa’ il fatto suo e si sa’ far valere. 

A non piacermi sono stati anche quei discorsi femministi introdotti a caso e nei momenti più sbagliati: come ad esempio nei primissimi minuti del primo episodio in cui Bloom risponde acida a Sky senza alcun valido motivo con una frase fortemente femminista come in risposta ad un offesa che in realtà non è avvenuta. Quindi se si vogliono inserire argomentazioni attuali e con particolare importanza per questo momento storico, è bene inserirli in modo appropriato e non a caso, tanto per dire di aver inserito l’argomento, perchè questo non fa che sminuire il problema. Non ho amato i riferimenti al sesso troppo palesi e volgari, va bene il teletrasportare tutto ai contesti attuali, ma non perdersi in frasi ridicole ricordandoci che siamo pur sempre nel mondo magico e fatato. Non ho gradito l’esclusione di Flora e di Tecna in particolare, in quanto la tecnologia è argomento caratterizzante in questo decennio e quindi spero che nella seconda stagione la fata venga inclusa negli episodi. Anche se avrei preferito che Musa restasse la fata della musica in quanto credo che essa abbia un potere esorbitante, anche il potere della mente non è niente male se solo potesse aprire degli scenari più articolati, che spero ciò non è avvenuto anche per il poco consistente numero di episodi nella prima stagione. 

Cosa mi è piaciuto nonostante tutto?

Quello che ha scaldato di più il mio cuore e che mi spinge a volerlo vedere ancora e a voler sapere di più è la somiglianza al cartone per quanto riguarda l’impatto visivo: quindi lo scenario, le ambientazioni, lo stile delle fate scelte e le immagini magiche che ricordano quelle del cartone animato. Guardando le puntate ho avuto l’impressione di viaggiare nel tempo e di ritrovarmi a casa nella Alfea che accompagnava i miei pomeriggi da bambina. E anche se sembra che le cose ad avermi deluso siano più di quelle che mi sono piaciute, si sa che le sensazioni positive come queste non sono cosa da poco.  Purtroppo le limitate puntate hanno lasciato tanti dubbi e punti interrogativi che hanno bisogno di risposte per capire dove la serie vuole andare a parare e se possono ancora esserci dei collegamenti con il cartone animato.

Ci sarà un seguito?

Dopo il forte seguito che la serie ha avuto, in molti si chiedono se ci sarà una seconda stagione. Nonostante non ci siamo ancora fonti certe che ci diamo sicurezza sull’argomento, credo che una seconda stagione arriverà sicuramente in quanto la prima stagione termina in modo sensazione che sottintende una continuazione. In prima persona spero in una seconda stagione riparatoria che riempia i solchi che ci sono nella prima e che spero troveranno spiegazioni nei nuovi episodi.

Approvata?

Felicissima di poter fare un tuffo nel passato, ho visto la serie in un giorno, anche facilitata dalle sue poche puntate (solo 6 di 50 minuti circa ciascuno) e nonostante le premesse positive di riportare il mondo fatato nel nostro mondo, non tutto ha quadrato. Prima di tutto non si tratta di una vero remake come si vuol far credere, perchè come ho già detto sopra hanno riportato pochissime caratteristiche del cartone animato, per il resto si tratta di una serie tutta nuova, ambientata in un mondo magico, dove anche l’argomento magia viene trattato poco e non in modo profondo come a modo mio doveva essere. Poteva appunto essere questo il fulcro della serie. Nonostante tutte queste situazioni che non mi hanno convinta e coinvolta del tutto,la serie tutto sommato è piacevole, pone delle sufficienti basi sulla quale costruire una bella storia su lunga strada. Quindi diciamo di sì, serie approvata, nella speranza che arrivi un seconda stagione a dare esito positivo alle mie incertezze e a dare logica a molte situazioni non chiare.

E voi lo avete già visto? Che ne pensate?

Asweetlullaby

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Un abbraccio

10 Risposte a “Fate: The Winx Saga e le differenze con il cartone animato”

  1. Bene. La vedo come un teen drama in chiave leggermente più dark, che ci può stare ed effettivamente la serie e il cartone sono due mondi completamente diversi. L’assenza delle Trix mi ha leggermente fatta “arrabbiare”, ma posso dire che Beatrix compensa il lato cattivo che mancava nella serie. Vedremo cosa ci riserverà questa serie, sicuramente la prima stagione nel mio caso è un vero floop, tranne magari per l’ambientazione e la fotografia dei luoghi in cui è stata registrata la serie, belli belli.

    1. Mi trovo d’accordo con il tuo parere, proprio come ho scritto nell’articolo, ma per dare un idea definitiva aspetto la seconda stagione in quanto sei episodi mi sembrano troppo pochi per farsi un idea completa..

  2. Non conosco The Winx se non per via indiretta attraverso le mie nipotine e le mie alunne ormai grandi. Tuttavia leggendo un po’ la storia e le caratteristiche dei personaggi della serie, penso che a loro potrebbe piacere. Quindi girerò a loro questo articolo.
    Maria Domenica

  3. Eccomi! Ho una figlia di 13 anni ed è cresciuta a pane e Winx ed ovviamente io insieme a lei! Ero molto eccitata all’idea di vedere questa serie e rivivere le emozioni di anni passati a guardare i cartoni con mia figlia, però quando ho iniziato a vedere il film è stata subito una delusione. Nulla a che vedere con i cartoni animati e niente che possa coinvolgere un’adulta. Insomma non da ne di carne ne di pesce. So di essere dura nella recensione ma le Winx non si toccano 😂

  4. io ero già grande quando è uscito il cartone animato delle Winx, ma mi piacciono le serie tv con protagonisti personaggi magici quindi credo proprio la guarderò

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