Parasite – Miglior film del 2019 – recensione

Oggi vi voglio parlare di una pellicola coreana che mi ha sorpreso ed emozionato molto e che ha vinto diversi premi, chiudendo l’anno cinematografico in bellezza. Parasite è un film di genere drammatico dalla regia coreana di Bong Joon Ho ed è arrivato sugli schermi dei cinema il 7 novembre 2019. E’ una pellicola di ben 132 minuti che oltre alla Palma d’oro si aggiudica ben quattro premi oscar tra cui quello, appunto, per il miglior film dell’anno.

Trama 

I membri della famiglia Kim sono molto uniti tra loro, purtroppo però la loro vita è governata dalla povertà, infatti tutti loro sono disoccupati e vivono grazie a lavoretti occasionali che lasciano poche speranze ad un sicuro futuro economico. Uno spiraglio di luce arriva nella loro vita quando un amico di Ki-woo (figlio maggiore dei Kim) gli propone di fingere di essere uno studente universitario per poterlo sostituirlo come insegnante d’inglese presso la ricca famiglia dei Park e regala ai Kim una roccia da collezione molto antica in segno di buon auspicio.

Non appena Ki-woo viene assunto dai Park, si rende conto dell’ingenuità della famiglia, in particolare della signora Park e riesce a far assumere i componenti della sua famiglia costruendo per ognuno identità false e fingendo di non conoscersi l’un l’altro. Sembra andar tutto a gonfie vele fin quando una sera la vecchia governante suona al campanello della casa dei Park dove si trovano momentaneamente solo la famiglia Kim.

Famiglia Kim

Il tema del denaro

La caratteristica che quasi in ogni campo e parte del mondo permette di suddividere le persone in gruppi è il denaro. Esso ci permette di emergere nella società e di seguire delle strade invece di altre, di frequentare delle persone invece di altre, di sognare delle cose invece di altre. Nonostante sappiamo tutti che i valori fondamentali nella vita non si acquisiscono tramite i soldi, loro sono comunque la merce di scambio che ci permette di fare, di dire e di essere. Questo è il tema centrale sul quale è articolata la pellicola Parasite, la suddivisione dei componenti di una società tramite i proprio possedimenti, che generalmente possiamo distinguere in ricchi e poveri.

La trama ci racconta della vita di una classica famiglia ricca e di una molto povera. In particolare la famiglia dei Kim è molto sfortunata economicamente e perciò costretta a cimentarsi e a sperimentare delle competente che forse non avrebbero mai provato se non si fossero trovati in questa situazione. Utilizzano conoscenza ed astuzia che hanno sviluppato per sopravvivere alle loro sventure e ne fanno virtù, cominciando un percorso pieno di bugie ed inganni.

Bugie ed inganni

Proprio le bugie sono un altro pezzo portante del film, in quanto tutto è basato sulla menzogna, sull’imbroglio, attorno al quale tutti i personaggi fanno capo per ragioni diverse e a loro modo a scopo benigno. Parte tutto quando Ki-woo accetta con piacere il lavoro offerto dall’amico pensando di non dover dire una vera e propria bugia in quanto il prossimo anno vuole iscriversi all’università ed essere uno studente a tutti gli effetti. Una piccola bugia a fin di bene che inizia a porre distanza tra ciò che è reale e ciò che invece è finzione. Da qui parte una catena di menzogne che si fanno sempre più grandi e che intrappolano i personaggi in situazioni che non gli lasciano più via di scampo.

Le buone intenzioni fanno sembrare meno sbagliato mentire e questo sottile meccanismo rende l’imbroglio più facile e con meno senso di colpa.Ma un imbroglio è sempre un imbroglio, non importa quanto sia piccola la bugia o quanto sia vicina alla nostra verità. Il tono leggermente comico con cui inizialmente vengono raccontati gli avvenimenti si trasforma sempre più in un tono più duro e straziante dirigendosi verso un punto di non ritorno.

Sopravvivenza

Non è solo la povertà di cibo a far muovere i personaggi, infatti la pellicola ci mette di fronte a diverse povertà che devo essere sfamate. Non sono solo i personaggi della povera famiglia Kim a mentire per arrivare al loro scopo, ma anche i Park utilizzano bugie per lo stesso motivo: la sopravvivenza, ma non quella del cibo, ma una sopravvivenza diversa, che li rende rispettabili nel loro mondo di agi.

Signora Park e il suo autista

Anche il bambino dei Park, malgrado la sua giovane età è incompreso dalla famiglia, ha fame di comprensione ed è costretto a mentire per non destare sospetti e scoprire cosa succede nella sua casa. Ogni personaggio inizia con piccole e innocue bugie che man mano iniziano a pesare come un macigno insopportabile da portare. Ma esistono bugie migliori di altre? Come quelle innocue di un bambino o quelle a fin di bene o le bugie sono bugie e basta? E’ lecito l’utilizzo di qualsiasi mezzo per arrivare al risultato che desideriamo?

Chi sono i veri parassiti?!

Ad incorniciare quest’opera ben fatta, è il titolo che sembra perfetto per la storia che racconta in quanto anch’esso, come il film, ci lascia in dubbio. Infatti Parasite vuol dire parassita, ma di quale parassita si parla? chi è il vero parassita a cui si riferisce il titolo del film? Questa domanda lascia libero sfogo a diverse interpretazioni. I parassiti potrebbero essere i componenti della famiglia Kim che servendosi di astuzia e intelletto riescono ad ingannare la famiglia che li assume. Potrebbero essere parassiti anche la vecchia governante e il marito che si appropriano del sotterraneo e rubano il cibo all’insaputa dei padroni di casa. O i parassiti sono proprio la famiglia ricca che dominano sulla società con i loro sprechi e la loro stupidità. Forse lo sono un po’ tutti, ma qual è la storia più amara?!

La preziosità di questo film è proprio nel potere di far riflettere chi lo guarda e di far ragionare con la propria testa. La storia non ti indica un carnefice e una vittima, hanno tutti ragione e tutti torto, sei tu a doverti fare un’opinione. Di comune accordo con i premi vinti, anche secondo me Parasite conquista un ruolo speciale tra i film visti di quest’anno appena passato e tra i film che devono essere visti almeno una volta nella vita. Come pochi nel suo genere, mi ha sorpreso scena per scena e mi ha colpito profondamente facendomi riflettere tantissimo. Anche il copione è ben studiato e degno della pellicola in quanto sono moltissime le scene che toccano nel profondo e con pochi gesti o parole riesce a raccontare di questioni più grandi e complesse.

Credenze e conclusione [SPOILER]

Le scene che lasciano a bocca aperta non sono poche, in particolare a colpirmi ne ricordo una in cui con parole di disprezzo si racconta lo spacco della società tra le due classi sociali. Il signor Park raccontare alla moglie che dubita del benestare e della professionalità del suo autista, disprezzando il cattivo odore della sua pelle. Il pover uomo, sente queste parole, si odora la maglia e rimane poi immobile sotto il tavolo in cui si nasconde con un espressione rammaricata. Una scena che mi ha fatto stringere il cuore, come se la povertà potesse essere un forte odore che non puoi lavare e che non puoi cambiare, anche se fingi di essere qualcos’altro, anche se riesci ad ottenere qualche soldo; Come ad indicare un marchio di fabbrica di un oggetto difettoso o un peccato originale che non si può scontare.
Un’altra scena pragmatica è quella relativa alla pietra da collezione, regalata ai Kim in segno di auspicio, e al suo percorso.

Pietra da collezione donata alla famiglia di Ki-woo

La famiglia si convince, che quelle opportunità lavorative derivino da quel masso portafortuna e che esso porterà loro ricchezza. Ma il masso è solo un simbolo, un oggetto sul quale però la famiglia ripone la propria sorte, credendo di aver trovato un’ancora di salvezza che gli permetterà di far andare le cose nel verso giusto. Nelle ultime scene la pietra ha un ruolo fondamentale e viene utilizzata con rabbia quasi fosse colpevole degli avvenimenti o in alternativa fosse arma della risoluzione dei problemi. Devastante la conclusione della storia, che non lascia spazio alla speranza. Al protagonista resta solo che sognare un episodio che non accadrà mai, perché i ricchi restano ricchi e i poveri restano poveri, così funziona il mondo. E’ un finale che ti lascia l’amaro in bocca, ed è questa cruda realtà che rende la pellicola un assoluto capolavoro. 

Cosa ne pensate?

Ideato e scritto da asweetlullaby

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Un abbraccio

26 Risposte a “Parasite – Miglior film del 2019 – recensione”

  1. credo di non aver mai visto un film di produzione coreana. Ma mi segno questo titolo e lo cerco perchè sembra molto interessante a livello di trama e anche a livello antropologico per comprendere meglio alcuni aspetti della loro cultura. Grazie del suggerimento

  2. La bugia camuffata da verità apparentemente innocua ma necessaria per sopravvivere sembra essere il tema fondante di questo film che presenta uno spaccato preciso e puntuale ma anche sensibile e forte sulle miserie umane.
    Mi piacerebbe vederlo.
    Maria Domenica

  3. L’ho visto due volte e devo dire che mi è piaciuto moltissimo. è un film diverso, come non se ne vedono spesso. è brillante, con una bella scrittura che ti tiene incollato allo schermo nella prima metà del film, peccato che, a parer mio, nella seconda metà si perda qualcosa.
    Penso che la prima parte del film sia molto avvincente, soprattutto vedere come questa famiglia riesca,a step, ad infilarsi nella vita e nella casa di queste persone. Ma una volta fatta, la storia perde un po’, secondo me. Il finale, come dici tu, non lascia spazio alla speranza, perché la povertà ti rimane addosso come un fortissimo odore. Ma per me deve assolutamente essere visto. Un cast davvero brillante, una regia davvero con curata con una bella fotografia, cosa non ovvia per il cinema orientale.

  4. Ciao ultimamente l’andare al cinema mi manca un po’ non ho idea di quando potremo tornare a farlo…terrò a mente questo che hai consigliato

  5. Questo film premio Oscar non l’ho ancora visto poichè non ero ancora convinta. Leggendo la tua recensione devo dire che ora sono curiosa di farlo!

  6. A questo punto, considerate le recensioni lusinghiere, voglio metterlo alla prova… appena possibile mi prenderò un pomeriggio e me lo studierò, voglio vedere esattamente in che rapporto sta con la letteratura coreana, quali influenze ha subito il regista e così via.

  7. Non ne avevo ancora sentito parlare ma essendo sempre ben proposta verso nuove pellicole da scoprire non posso che ringraziarti perché me lo segno subito e questo weekend me lo guardo. Grazie della dritta! 🙂
    Buona serata
    Luna

  8. L’ho visto e mi è piaciuto davvero tanto, ha tutto un’ambientazione diversa, persone con abitudini e usanze diverse. A me è sembrato un film che fa riflettere parecchio su cosa potrebbe accadere se messi in una situazione del genere, a me è piaciuta l’idea di fondo del film, diverso, coinvolgente, pieno di tutto quel che c’è di malato nel mondo qui è presente, la cosa bella è che i protagonisti non sono assassini, ladri, o eroi, no la protagonista è la famiglia e l’essere umano in primis un viaggio nella coscenza umana e di quando essa svanisce se messi in condizione di sopravvivere, sopraffatti dalla nostra stessa menzogna, bell’articolo un film che merita.

    1. concordo con te, il bello di questo film è che ha per oggetto principale l’essere umano, gente comune “costretta” a fare certe cose per sopravvivere. E’ proprio un film che fa riflettere molto..

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