Tolo Tolo: ecco cosa ne penso…

Oggi vi voglio parlare di un film che nella sua sola prima visione al cinema ha superato qualunque altra pellicola italiana con ben 8,7 milioni di euro di incassi nel suo primo giorno.
Si tratta del tanto atteso film dal titolo Tolo Tolo con Checco Zalone come regista e attore protagonista.
Con questo enorme incasso avvenuto nelle prime 24 ore dall’uscita del film al cinema, Checco Zalone ha superato il suo stesso record che aveva raggiunto con il film Quo vado nel 2016.

Copertina del film
Fonte web

Tutti i film di Zalone sono stati un successone, proprio per questo grandi aspettative sono ricadute sul nuovo film che lo ritrova anche come regista.
Non sono solo i molti sostenitori dell’attore che si sono recati al cinema per visionare il nuovo capolavoro, ma anche quella fetta di pubblico che non lo ama è andata a vedere il film, per visionarlo e potersi permettere di criticare o commentare la pellicola.
Tanta curiosità è stata innescata anche dal clip pubblicitario che è arrivato in Tv e sul Web per invitare le masse a recarsi al cinema, lasciando andare un po’ fuori strada sulla trama del film in modo forse provocatorio.
A visione conclusa una gran parte del pubblico non è rimasto contento dell’opera.
In questo articolo voglio condividere con voi cosa ne penso a riguardo.

Trama

Un pugliese nato a Spinazzola, con già due matrimoni alle spalle e un’attività appena fallita, decide di scappare dall’Italia per dirigersi verso l’Africa per evadere dai suoi debiti e provare a “sognare” ancora.
Lì incontra diversi personaggi del luogo e vive varie avventure tipiche e quotidiane dei nativi del posto che alla fine lo porteranno, controvoglia, a rientrare nel suo paese d’origine.

Immagini del film
Fonte web

Cosa ne penso

In generale il film mi piace molto, le battute e il linguaggio risultano a mio parere divertenti e allo stesso tempo abbastanza intelligenti con un rilevante retroscena.
Le scene sempre più studiate, colme di argomenti delicati e riferimenti particolari, dietro ogni battuta c’è un mondo, un problema serio e se non si riesce subito a collegare non si riesce a capire la scena e forse per questo che molti non sono riusciti a cogliere la grandezza di quest’opera.
Diciamo che è un film pensato per le masse, ma nonostante ciò bisogna avere un po’ di sensibilità ed intelligenza per capire certi momenti.


Nonostante le tragiche situazioni che il protagonista e i suoi amici vivono, Zalone riesce a farci capire palesemente il disinteresse e la superficialità del protagonista che sta a simboleggiare l’italiano medio, quindi una gran fetta della popolazione italiana e non solo, che non riesce a riconoscere i veri problemi e valori della vita perdendosi in sciocchezze e non riuscendo a capire ciò che gli accade intorno.
Denuncia la strafottenza e la poca empatia di chi pensa solo al suo orto e non riesce a vedere ad un palmo dal proprio naso.

In questo film credo che il messaggio che il regista ci vuole mandare è che siamo presi dalle cose sbagliate, e non ci rendiamo conto delle situazioni che sta vivendo il nostro paese e soprattutto che sta vivendo il nostro mondo.
E’ un invito alla sensibilità, all’ascolto, alla comprensione.
E’ proprio tramite un viaggio che il protagonista affronta in ritorno dall’Africa verso l’Italia che riusciamo a capire i veri problemi e le sofferenze che vivono alcune popolazioni del mondo( da cui avremo moltissimo da imparare), non così lontane a noi, ma così lontane dalla nostra quotidianità e dai nostri interessi.


Molti hanno detto di questo film che non fa ridere rispetto ai film precedenti di Checco Zalone, eppure si tratta di uno spettacolo comico e divertente,ma forse non avrebbe senso ridere a crepapelle su argomenti troppo forti che riguardano la vita e la morte.
Il tocco di Zalone è chiaro e tangibile durante tutto il film e a mio parere è un opera cinematografica che rimarrà nei secondi come denuncia contro la stupidità umana.

Il finale mi piace?

Se c’è una cosa che forse non mi è tanto piaciuta è la scena finale.
Le riprese del film sono finite e ci si chiede se tutti gli attori africani partecipanti al cast verranno rimandati a casa o potranno rimanere in Italia.
Quindi si esce dalla storia proposta e si parla della vicenda degli attori africani che hanno partecipato alle riprese.


Interviene una forza politica europea per decretare che gli africani devono tornare a casa loro e che la loro casa è il posto in cui nascono. Checco prova a spiegare ai bambini africani perché sono nati in Africa e manda in onda un video clip d’animazione parlando delle cicogne che sbadate consegnano i pargoli in Africa destinando i bambini ad un triste destino.
Alla fine del film non si capisce se gli attori tornano davvero in Africa o restano in italia, e quindi non ci troviamo di fronte ad una conclusione felice, ma piuttosto ad una conclusione realistica.


Il film quindi non ci vuole lasciare con un finale menzognero e felice, dato che la situazione immigrati non è ancora stata risolta.
Concordo con il finale veritiero, anche se avrei preferito qualcosa di diverso dal clip animato.
Mi sarebbe piaciuta anche un’evoluzione mentale del personaggio protagonista arrivato in Italia, ma anche questo forse sarebbe stato pura fantasia e molto diverso dalla realtà di tutti i giorni.

E voi che ne pensate?

Ideato e scritto da asweetlullaby
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Un abbraccio

5 Risposte a “Tolo Tolo: ecco cosa ne penso…”

  1. I film di Checco Zalone hanno sempre il potere di far divertire, riflettere e al tempo stesso suscitare anche polemiche, mai un film comico era riuscito a far parlare di se al di fuori dell’ambito del cinema, ne hanno parlato ovunque coinvolgendo anche sfere della politica, ecco perchè penso che Zaone forse sia l’unico in grado di riuscire a fare un film del genere riuscendo comunque ad essere supertpartes, ma suscitando riflessione in chi lo guarda, non ancora lo vedo, perchè attendo che esca direttamente nei negozi, grazie per questo tuo punto di vista.

  2. Qualche tempo fa ebbi modo di vedere il film di Checco Zalone ma, a dire il vero, non ne rimasi molto entusiasta. Per quanto il messaggio di Zalone fosse chiaro, tuttavia il modo in cui aveva cercato di trasmetterlo non mi aveva convinta. C’erano fin troppe forzature.
    Maria Domenica

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