Tredici – Trama, recensione e il personaggio di Bryce

Tredici è una serie tv statunitense creata per dare vita al romanzo di Jay Asher con l’omonimo titolo che è approdata per la prima volta su Netflix il 31 marzo 2017 con la prima stagione. A chiudere le drammatiche vicende dei liceali della Liberty High School, arriva la quarta e ultima stagione uscita proprio questo giugno. 

Avevo già parlato di questa serie in un altro articolo che vi lascio qui, facendo delle riflessioni sulla serie in generale e in particolare sul personaggio di Hannah, protagonista indiscussa e fulcro della serie. Infatti tutte le diverse vicende che sono raccontate nelle quattro stagioni girano intorno al suicidio della giovane e ai 13 motivi che l’hanno spinta a questo gesto estremo. In questo articolo invece voglio parlarvi del personaggio di Bryce e fare delle riflessioni insieme a voi.

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Bryce

Bryce è un personaggio ricco di sfaccettature, che ha attirato molto la mia attenzione. Inizialmente appare completamente spregevole, di cattivo gusto, presuntuoso e superficiale. Appartenente ad una famiglia molto prestigiosa, è sicuro di sé, bullo del suo istituto, capitano della squadra di football, abituato ad avere tutto quello che desidera. Il suo comportamento è spavaldo e prepotente e le sue vittime lo temono e vivono nella paura. Violentatore seriale, non riesce a smettere di punire le ragazze che non cedono alle sue avance e allunga sempre di più la sua lista di prede. Solo in un secondo momento scopriamo che si serve di questa maschera per nascondere la sua sofferenza e poter a suo modo “sopravvivere”.

Gruppo di amici di Bryce

Carnefice

Nella seconda stagione ad essere protagonista è il processo che cerca di trovare il vero colpevole della morte di Hannah Baker. I genitori della giovane liceale accusano principalmente la Liberty High School per la morte della loro figlia e per verificare la colpevolezza dell’istituto, durante il processo si indaga anche sui 13 ragazzi, ragioni del suicidio in carne ed ossa di cui Hannah parla nelle cassette. Il processo risulta molto interessante, in quanto emerge dalla parte della famiglia Baker la voglia di trovare a tutti i costi un colpevole e dall’altra parte emergono le storie dei 13 ragazzi e le loro relative problematiche. Alla fine del processo l’istituto scolastico viene scagionato e ad essere dichiarato unico colpevole è Bryce Walker, accusato di violenza sessuale nei confronti della giovane (e non solo) e causa scatenante del suicidio di Hannah. A processo concluso, la condanna di Bryce viene ridotta a pochi mesi di libertà vigilata, grazie all’imponenza della sua famiglia ed esce apparentemente non-travolto dalla situazione.

Perchè?

La vita di Bryce sembra proseguire in tranquillità, ma ormai etichettato come molestatore, è costretto a cambiare scuola e ad abbandonare la sua squadra di football, i suoi amici e cominciare una nuova vita. Quindi Bryce si trova a ricoprire totalmente il ruolo del carnefice, colpevole, mostro della situazione. La serie cerca di farci riflettere e di mostrarci cosa c’è dietro al carnefice, perchè una persona si comporta in questo modo. Le opzioni sono due: semplice e profonda cattiveria o traumi e sofferenze.

Il primo caso è a mio parere molto raro, il caso di Bryce invece, racconta la storia di tutti coloro che non ce la fanno, che appassiscono dentro e spruzzano il loro veleno agli altri in modi spregevoli e incomprensibili. Nel personaggio di Bryce è proprio il trauma causato dalla madre da cui non si sente amato che lo porta, in modo inconscio, ad avere comportamenti raccapriccianti nei confronti delle donne e verso alcuni compagni più deboli, in modo da far soffrire tutti, proprio come soffre lui: profondamente.

Capire il perchè dietro ad un’azione, non vuol dire giustificare, non vuol dire coprire o cancellare ciò che ha fatto, vuol dire solo creare un punto dal quale si può partire per poi “curare” il disturbo mentale dell’individuo che deve essere capito, risolto ed aiutato, affinché il carnefice torni ad uno stato di normalità e si evitino future vittime. Spesso si da l’etichetta di carnefice, ma non si scava, non si vuole capire, si vuole solo giudicare, mentre è fondamentale il processo di comprensione per aiutare la nostra società verso la giusta via.

Signora Walker

Vittima

Nella terza stagione si affrontano i problemi del gruppo dei 13 e delle conseguenze che la morte di Hannah ha lasciato nelle loro vite, ma principalmente si tratta della vita del carnefice, di come si sente, di cosa pensa e dei suoi problemi. Escono aspetti di Bryce che pensavamo non potessero esistere. Si inizia a vedere il lato umano del giovane, le sue giornate, il suo umore, i suoi sentimenti. Vediamo per la prima volta un Bryce sofferente, sensibile, fragile, soffre per quello che ha fatto e per quello che non riesce a smettere di fare e si sente completamente solo e bullizzato dalla nuova scuola, non riuscendo a trovare pace. Improvvisamente il carnefice diventa vittima.

Ad un certo punto Bryce decide di voler aiutare i suoi ex compagni per cercare di assolvere un po’ dei suoi peccati. Decide anche di voler ascoltare la sua cassetta in cui Hannah racconta cosa lui le ha fatto e decide a sua volta di registrarne una per Jessica (sua vittima), perché a lei può ancora chiedere scusa, mentre ad Hannah non più. Nonostante le azioni di assoluzione che si ritrova a fare, viene di seguito picchiato da Zac e poi gettato in mare e lasciato annegare da Jessica e Alex.

I ruoli si invertono, le vittime diventano carnefici e il carnefice vittima.

La fine di Bryce

La serie credo ci voglia far riflettere su questi due ruoli: carnefice e vittima. Un carnefice può diventare vittima e viceversa? E alla fine dei conti chi è il vero carnefice, colui che colpisce per primo, colui che colpisce con intenzione o colui che colpisce per vendetta? La vittima che si rivolta contro il carnefice, resta una vittima o diventa un carnefice vero e proprio?

Probabilmente la verità sta nel mezzo: la vittima non era la persona innocua e perfetta che tutti credevano, è una persona normale, fatta di scelte giuste e sbagliate, di incertezze, di sogni, verso cui è stata rivolta un’atto atroce. E il carnefice è, anch’egli, una persona come la vittima, che si differenzia dagli errori che ha commesso. Il carnefice può essere anche vittime e la vittima può essere carnefice, perché il colpevole è semplicemente una persona che ha sbagliato e tutti possono sbagliare. Lo so…Ci fa rabbrividire quando sentiamo notizie di stupri, di molestie, bullismo e via dicendo, vorremmo eliminare dalla faccia della terra queste persone così meschine, ma dobbiamo ricordarci che sono solo persone, terribili persone, che hanno sbagliato enormemente, ma che possono cambiare, che possono lavorare su se stessi se solo vengono aiutate nel modo giusto. In particolare i carnefici sono sempre anche vittime, vittime di se stesse e dei loro disturbi che se non compresi da loro stessi in prima persona, non potranno neanche mai essere curati. In conclusione per me entrambi meritano aiuto: la vittima per superare quel terribile momento che ha subito e il carnefice per affrontare ed eliminare quella parte di se stesso che non va bene.

Innocenti o colpevoli

Alla fine anche Bryce paga per tutte le sue colpe con il prezzo più caro: la sua vita, pareggiando in qualche modo i conti con la vita, anche se molti gesti che ha compiuto hanno conseguenze inimmaginabili e che si protraggono nel tempo nel percorso delle prede.

I colpevoli della sua morte non vengono a galla e cercano di depistare le indagini.

Nei momenti precedenti alla scoperta dell’identità degli “assassini”, sembrano apparire tutti colpevoli, tutti con un motivo giusto per poter uccidere Bryce, anche Clay stesso lo aveva minacciato di morte. Molti avevano pensato di ucciderlo, altri lo avevano detto, altri ancora minacciato, ma chi è capace di averlo fatto e chi è stato a farlo?

In questi episodi le serie, ci fa riflettere sul comportamento dei sospettati, infondo come si comporta un colpevole?e come si comporta un innocente? E qual’è la differenza tra chi ha pensato di farlo e chi l’ha fatto?

Sono veramente molte le riflessioni che queste serie ci porta a fare, ed è proprio per questo che la consiglio fortemente a ragazzi ed adulti per comprendere una serie di meccanismi molto frequenti tra i giovani di cui spesso non si parla.

E voi lo avete già visto? Che ne pensate?

Asweetlullaby

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Un abbraccio

6 Risposte a “Tredici – Trama, recensione e il personaggio di Bryce”

    1. Ciao Fra, è andata fortissima come serie nel suo esordio su Netflix.
      Se ti ha incuriosita trovi altri articoli sul blog su questa serie, puoi trovarli facilmente guardando nella home del mio sito, sul menù a tendina: serie tv → Netflix → Tredici.

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